Teleangectasie – cause, sintomi e rimedi

In breve

Teleangectasie, cosa sono e come riconoscerle

Le teleangectasie, sono dilatazioni di piccoli vasi sanguigni (il loro calibro varia da circa 0,3 a 1,5 millimetri), visibili ad occhio nudo e ramificate. Possono assumere diverse forme: lineari, circolari, reticolari, a ciuffo, a chiazze o a ragnatela. Il loro colore ci può dare un indizio su che tipo di vaso è stato coinvolto:

  • rosse, interessano i capillari;
  • blu, riguardano le vene.

Le teleangectasie (chiamate anche varici capillari) sono una forma di vene varicose, riportata da un’importante parte della popolazione, con una maggiore incidenza nelle donne. Spesso viene percepito come problema meramente estetico, ma invece è la manifestazione di un malfunzionamento del sistema vascolare di base, caratterizzato da un alterato ritorno del sangue dalla periferia al cuore. Questo fattore è accompagnato da un’alterazione dei tessuti connettivi delle pareti venose causato da una predisposizione genetica.

Le zone del corpo più colpite sono:

  • parte esterna della coscia;
  • caviglie;
  • parte interna del ginocchio.

I fattori che favoriscono la comparsa di capillari negli arti inferiori

Le teleangectasie, come anticipato, possono essere il segno di un problema più esteso e profondo, l’Insufficienza venosa cronica, una patologia a carattere ingravescente caratterizzata da un’alterazione del ritorno di sangue dalla periferia al cuore.

Le cause e i fattori di rischio che portano allo sviluppo delle teleangectasie sono:

  • sesso: sono più comuni nelle donne;
  • età: le varici sono più visibili all’età di 50-60 anni. Quando si invecchia, la pelle diventa più sottile e i capillari perdono l’elasticità, le valvole all’interno delle vene (che hanno il compito di direzionare il flusso del sangue verso il cuore evitando il reflusso verso il basso) si indeboliscono e la conseguenza è che il sangue ristagna all’interno delle vene. Ciò aumenta la pressione all’interno di vene e capillari e provocandone la rottura;
  • familiarità: membri della famiglia con problemi venosi o valvole poco elastiche; 
  • gravidanza: periodo durante il quale aumenta la quantità di sangue che scorre nel corpo, causando la dilatazione delle vene. L’ingrandimento dell’utero, inoltre, può aumentare la pressione esercitata sulle vene, con conseguente ristagno di sangue in periferia;
  • squilibri ormonali: che si verificano durante la pubertà, la gravidanza, e in menopausa o durante l’assunzione di pillole anticoncezionali, che aumenta il rischio di comparsa delle vene varicose;
  • peso: un peso elevato aumenta la pressione a livello dei vasi, che perdono di elasticità;
  • sedentarietà: si stimola poco la pompa plantare (sotto la pianta del piede) che spinge il sangue verso il cuore;
  • attività professionale: stare molte ore in piedi o vicino a fonti di calore, rallenta il flusso del sangue verso il cuore, alcuni esempi sono: fornai, parrucchieri, commessi;
  • esposizione eccessiva temperature calde;
  • lesione o un trauma alle gambe.
  • alcolismo;
  • disturbi del fegato.
Gambe con vene varicose evidenti Agave Group

Le teleangectasie possono presentare dei sintomi?

È importante considerare che la presenza di capillari visibili può rappresentare il I stadio della Malattia Venosa Cronica degli arti inferiori e, poiché si tratta di una patologia cronica, tenderà a peggiorare nel tempo. Ciò significa che, se la MVC non viene trattata, con il passare dei mesi saranno presenti un numero sempre maggiore di capillari di dimensioni diverse a cui spesso si associano disturbi come un senso di pesantezza.

Le teleangectasie di per sé, sono normalmente asintomatiche, ma si accompagnano a sintomi clinici quali:

  • dolori alle gambe o senso di bruciore;
  • prurito alle gambe,
  • gambe e caviglie gonfie,
  • sensazione di gambe pesanti,
  • alterazione del colorito della pelle,
  • lieve sanguinamento dei capillari sottocutanei (capillari rotti).

Le varie tipologie di teleangectasie e le patologie associate

In base al quadro clinico delle teleangectasie, si distinguono:

  • teleangectasie determinate da insufficienza venosa: correlate al rallentamento del flusso ematico venoso;
  • teleangectasie da alterazione ormonale: tipico disturbo delle donne in gravidanza, in menopausa o che assumono la pillola anticoncezionale;
  • teleangectasie varicose-reticolari: rappresentano spesso i sintomi di insufficienza venosa;
  • teleangectasie causate dalla debolezza capillare: determinate da calore o freddo eccessivo, raggi UV;
  • teleangectasie matting: conseguenza di interventi chirurgici od in seguito all’iniezione di sostanze sclerosanti. In genere, regrediscono in pochi mesi e non sono necessarie terapie risolutive.
  • In alcuni casi, le teleangectasie possono manifestarsi in associazione a diverse patologie, di cui talvolta costituiscono uno dei sintomi principali. Fra queste, ricordiamo:
  • Couperose;
  • Rosacea;
  • Sclerodermia;
  • Cheratosi attinica.

Teleangectasie alle gambe, quando rivolgersi ad un medico

Negli stadi avanzati, le teleangectasie sono facilmente riconoscibili, in particolare quelle di tipo emorragico-ereditario. Una visita specialistica è fondamentale per una corretta diagnosi; gli specialisti che si occupando di questo problema sono l’angiologo e chirurgo vascolare.

Il percorso diagnostico non può prescindere da un’approfondita anamnesi. Il passo successivo consiste nell’esame obiettivo, durante la quale il medico visita il paziente e valuta visivamente la presenza dei capillari. Dal punto di vista strumentale riveste infine una grande importanza l’ecocolordoppler, un esame non invasivo che permette di valutare la morfologia e la funzione delle vene degli arti inferiori.

Immagine illustrativa delle vene varicose Agave Group

Teleangectasie: procedure mediche e trattamenti estetici

Il trattamento da effettuarsi dipende dal tipo di teleangectasie di cui soffre il paziente e, soprattutto, dalla causa che le ha scatenate.

Alcune delle tecniche più utilizzate e efficaci:

  • Laserterapia: laser che blocca la fuoriuscita di sangue dai capillari. Si usa anche per restringere i vasi sanguigni, prevenendo così la futura rottura dei capillari. Le metodologie disponibili sono in questo caso due:
    • applicazione transdermica, la luce è esterna e colpisce direttamente il vaso sanguigno chiudendolo;
    • applicazione endoperivenosa, il capillare viene chiuso per contatto diretto con la fibra ottica.
  • Luce pulsata ad alta intensità: funziona in modo simile alla terapia laser. La differenza è che il laser fornisce una singola lunghezza d’onda di energia luminosa mentre, la luce pulsata fornisce più lunghezze d’onda. Ciò significa che può trattare un’area della pelle più ampia in un tempo inferiore. Si basa sulla fototermolisi selettiva. Ovvero, i tessuti e gli organi hanno delle sostanze cromofore (come l’acqua, l’emoglobina, la melanina, il bulbo pilifero, i peli e i capelli), ovvero capaci di assorbire alcune lunghezze d’onda. La luce pulsata passa attraverso la cute e colpendo le sostanze cromofore si trasforma in calore surriscaldando il proprio obiettivo, senza danneggiare la cute che lo circonda;
  • Scleroterapia: iniezione di una soluzione direttamente all’interno dei capillari in forma liquida o di schiuma attraverso l’utilizzo di piccoli aghi. Questo innesca un processo infiammatorio che porta all’occlusione dei vasi capillari con conseguente schiarimento e scomparsa degli stessi. Generalmente sono necessarie più sedute intervallate da una pausa di 4 settimane.
  • Tamponamenti, elettrocoagulazione: risolvono il problema dell’epistassi. Embolizzazione ed utilizzo di emostatici topici, che rappresentano possibili misure.

Una possibile terapia in alternativa o preventiva ai trattamenti ambulatoriali descritti, è la terapia farmacologica o con integratori alimentari. Si possono utilizzare sia forme orali che in crema.

Per la via orale abbiamo alcuni attivi di riferimento come:

  • Leucoselect® ottenuta dalla Vitis vinifera L: è una combinazione standardizzata di estratto di semi d’uva e lecitina di soia, con un’alta concentrazione di protantocianidine oligomeriche (OPCs). Le proantocianidine conferiscono all’attivo elevate proprietà antiossidanti e protettive dei vasi sanguigni. Inoltre proteggono i vasi dalla perdita di tonicità, condizione tipica presente quando si verificano le telenagectasie;
  • Melilotus officinalis: pianta ricca di cumarine, che esercita un’azione flebotonica. Il meliloto aumenta la resistenza capillare, aumenta la permeabilità vascolare, migliora il ritorno venoso. In più, a completare l’attività sulla circolazione, favorisce il drenaggio dei liquidi corporei;
  • Bromelina: enzima proteolitico derivato dal gambo dell’Ananas comosus. La sua attività è direttamente proporzionale alle GDU/g ovvero la velocità con cui la bromelina riesce ad esplicare la sua azione. Più elevata è la titolazione in GDU, migliore sarà l’efficacia della bromelina. Per questo motivo è consigliabile assumere bromelina con un’attività di almeno 2400 GDU/g. Questo enzima favorisce la funzionalità del microcircolo e il drenaggio dei liquidi corporei, riducendo la stasi e il gonfiore (e di conseguenza la pressione).

Per via topica invece si consiglia l’utilizzo di emulsioni e creme a base di:

  • Vitis Vinifera: l’estratto dei semi d’uva, è particolarmente ricco di proantocianidine oligomeriche che contribuiscono alla normale funzionalità del microcirccolo, intervenendo sulla caratteristica sensazione di pesantezza alle gambe;
  • Ippocastano: pianta utilizzata per il suo contenuto di escina. L’escina è una miscela di saponine, sostanze capillaroprotettrici, cioè aumentano la resistanza dei capillari e ne diminuiscono la permeabilità;
  • Ginkgo biloba: contrasta la formazione dei radicali liberi e favorisce il ripristino delle condizioni fisiologiche ottimali di vasi sanguigni e capillari. Riduce la fragilità capillare e migliora la circolazione sanguigna. In particolare La forma Fitosoma® permette un miglior assorbimento del principio attivo a livello cutaneo, prolungando la durata d’azione;
  • Diosmina: appartiene alla famiglia dei bioflavoidi ed è considerata tra le sostanze più efficaci per la protezione dei capillari e del microcircolo. Sul versante venoso, la Diosmina riduce la stasi e il gonfiore;
  • Arnica Montana: pianta ricca di flavonoidi, utili per alleviare l’infiammazione locale e la sintomatologia dolorosa;
  • Bisabololo: estratto naturale ottenuto dall’olio essenziale di camomilla, possiede proprietà lenitive, riduce il rossore e migliora la pigmetazione cutanea;
  • Olio di albicocca: da spremitura a freddo dei noccioli del frutto, ricchi di acido oleico Vitamina A ed E. Oltre all’attività emolliente, l’odio di albicocca restituisce luminosità e tonifica la pelle;
  • Mentolo, Mentil Lattato e Calendula: favoriscono una sensazione di fresco durante l’applicazione della crema. Inoltre la calendula è utile per la pelle arrossata e sensibile, poiché contribuisce al trofismo e alla funzionalità della pelle.

In alcuni casi specifici le creme contengono vitamina K (utile per la presenza di piccoli coaguli di sangue), vitamina C e vitamina E come antiossidanti.

Come mantenere una pelle sana nella prevenzione delle teleangectasie

Per chi soffre di queste condizioni, è opportuno seguire alcune buone regole utili a prevenire la comparsa e il peggioramento dei capillari. Tutti questi accorgimenti possono contribuire in modo significativo al benessere delle vene.

  • adottare una dieta equilibrata, ricca di vitamine, flavonoidi e fibre; mangiare molta frutta e verdura ricche di vitamina C e K (per esempio agrumi, spinaci, cavolfiori, cavoli);
  • evitare i cibi salati, perché il sodio in eccesso provoca ritenzione idrica che può aumentare la pressione nei vasi sanguigni,
  • svolgere regolare attività fisica (anche solo camminare quotidianamente per venti minuti è di aiuto, ma uno stile di vita attivo o la pratica di attività fisica regolare possono ulteriormente migliorare la circolazione sanguigna e rinforzare le vene). Le attività più utili per migliorare la circolazione sono camminare e nuotare;
  • evitare le cerette a caldo;
  • evitare tacchi alti e indumenti troppo aderenti;
  • indossare calze elastiche per chi sta molte ore in piedi;
  • evitare di accavallare le gambe in posizione seduta;
  • mantenere un peso corporeo adeguato per evitare di applicare più pressione sulle vene;
  • evitare di stare nella stessa posizione (seduto o in piedi) per molto tempo. Quando non fosse possibile è consigliabile fare delle brevi pause sollevando le gambe per pochi minuti.

HAI LETTO L'ARTICOLO
Teleangectasie – cause, sintomi e rimedi

Condividi sui social