Con l’arrivo dell’autunno, il nostro corpo è chiamato ad affrontare una fase di adattamento che può influenzare energia, umore e benessere generale. Il cambio di stagione porta con sé piccoli ma significativi cambiamenti ormonali, metabolici e immunitari che spiegano perché, in questo periodo, ci si possa sentire più stanchi o irritabili.
Scopriamo insieme quali sono i sintomi più comuni del cambio di stagione e come aiutare l’organismo a ritrovare il suo naturale equilibrio.

Cambio di stagione sintomi: come reagisce l’organismo tra ormoni, metabolismo e sistema immunitario
Stanchezza autunnale? In questi giorni è assolutamente normale percepirla: ci troviamo nel bel mezzo del cambio di stagione autunnale, con il passaggio del clima da caldo a freddo. Qualsiasi cambio di stagione, sia autunnale che primaverile (dal freddo al caldo), influisce direttamente sui cicli vitali di tutti gli esseri viventi, e quindi anche sul ciclo vitale del nostro organismo.
Infatti, i cambiamenti associati ad un cambio di stagione (condizioni climatiche, temperatura atmosferica, durata del giorno e della notte, cambio dell’ora) influenzano il nostro stile di vita, basti pensare anche al tipo di abbigliamento, e si ripercuotono sulle nostre condizioni fisiche e mentali.
Al cambio di stagione sono associati sintomi che derivano da come il nostro organismo reagisce e si adatta ai cambiamenti:
- degli ormoni. In particolare, la melatonina, nota come la molecola del sonno, viene secreta normalmente dal nostro organismo durante la notte. Di conseguenza la sua produzione subisce la variazione, tipica del cambio di stagione, delle ore di luce solare e buio;
- del metabolismo energetico e dell’omeostasi del glucosio, entrambi associati alla secrezione di melatonina;
- del sistema immunitario, maggiormente sollecitato durante il cambio di stagione autunnale a causa dell’abbassamento della temperatura ambientale esterna.
Cambio di stagione sintomi fisici, cosa succede al corpo?
Perché al cambio di stagione sono associati sintomi fisici? La risposta è data dal fatto che il nostro corpo deve adattarsi ai cambiamenti esterni tipici del cambio di stagione, in particolare l’arrivo di un clima più freddo e la diminuzione delle ore di luce solare, accompagnato da un aumento delle ore di buio.
I sintomi fisici si manifestano molto spesso sottoforma di disturbi del nostro corpo associati a disordini psicologici, legati all’umore. Quest’ultimi sono stati identificati dai ricercatori come sintomi depressivi stagionali, meglio noti con l’acronimo inglese SAD (Seasonal Affective Disorder).
Nonostante i sintomi della SAD siano molto simili alla Depressione vera e propria, è bene precisare che si tratta di due condizioni diverse: i sintomi depressivi della SAD, infatti, si manifestano durante i cambi di stagione e sono causati proprio dai cambiamenti esterni ai quali il corpo deve abituarsi.
Scopriamo di seguito cosa succede al corpo.
- Cambio di stagione: stanchezza e calo di energie sono i sintomi fisici più comuni e frequenti del cambio di stagione autunnale. Questi disturbi sono causati da una riduzione delle ore di luce naturale che può influenzare il ciclo circadiano, diminuendo così la secrezione di serotonina e la dopamina, due neurotrasmettitori fondamentali per garantire una condizione di benessere generale dell’organismo, sia mentale che fisico.
Nello specifico, la serotonina è coinvolta nella regolazione dell’umore e dell’appetito, nella percezione del dolore e nel ciclo sonno-veglia; la dopamina, invece, regola molte funzioni cerebrali che riguardano principalmente la sensazione di gratificazione e piacere, l’attenzione e la memoria. Ad una diminuzione del rilascio di serotonina e dopamina è associato un calo sia dell’umore che di energia.
- I disturbi intestinali più comuni durante il cambio di stagione, quali meteorismo e aerofagia, stitichezza, gonfiore e crampi addominali, sono una conseguenza delle variazioni climatiche che a loro volta determinano un cambiamento dei cibi da inserire nella propria alimentazione.
Il cambiamento della dieta potrebbe influire sulla microflora intestinale che anch’essa necessita di tempo per riadattarsi all’apporto di nuove fibre e nutrienti.
- Perché il cambio di stagione provoca giramenti di testa? Anche in questo caso la risposta è data dal processo di adattamento dell’organismo alle variazioni tipiche del cambio di stagione.

Quanto durano gli effetti del cambio di stagione?
I sintomi fisici e i disturbi emotivi tipici del cambio di stagione non sono di lunga durata; in genere, dopo tre o quattro settimane, il corpo, che intanto si è adattato ai cambiamenti, ritorna alla normalità. Un ritmo di vita meno stressante e regolare può consentire di ridurre la durata degli effetti del cambio di stagione.
L’ideale sarebbe non trascurare i segnali che il proprio corpo manda e cercare di dedicare del tempo a sé stessi in modo da preservare un benessere generale. Nel caso in cui gli effetti del cambio di stagione si dovessero manifestare più a lungo del previsto ed impattare negativamente sulla propria qualità di vita, diventa importante consultare il proprio medico per individuare la necessità o meno di un trattamento specifico.
Ansia da cambio di stagione: quanto dura e come alleviarla
Le origini dell’ansia da cambio di stagione, in particolare autunnale, possono essere molteplici e multifattoriali, ossia dipendere da diverse condizioni sia mentali che fisiche.
Dal punto di vista mentale, in genere, la fine dell’estate può rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo/anno lavorativo, di studio o di un nuovo ritmo di vita. Questi cambiamenti possono portare le persone ad avere delle aspettative che spesso si manifestano in forme di ansia, da non considerare sempre in modo anomalo. Infatti, si tratta di come l’organismo sta reagendo ad uno stimolo nuovo o di cambiamento, considerato potenzialmente rischioso.
Dal punto di vista fisico, l’ansia che solitamente inizia in autunno, potrebbe essere causata da una diminuzione delle ore di luce, che a sua volta va ad influire sul ritmo circadiano del corpo, e quindi sulla produzione e secrezione nel nostro organismo di diversi neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’umore, come la serotonina. Quest’ultima regola la secrezione di melatonina, pertanto le alterazioni dei livelli di serotonina possono avere conseguenze anche sui livelli di melatonina, influenzando la regolazione del sonno.
In condizioni normali, l’ansia da cambio di stagione dura fino a quando l’organismo non si “abitua” alle condizioni ambientali e allo stile di vita della nuova stagione appena arrivata. Tuttavia, per alleviare i sintomi dell’ansia da cambio di stagione si potrebbe agire cercando di migliorare il proprio benessere psicofisico attraverso la meditazione, lo yoga, attività all’aria aperta durante le ore di luce, meteo permettendo, o dedicando il tempo libero ai propri hobby preferiti.
Quali sono i mesi del cambio di stagione che mettono più alla prova il benessere?
I mesi del cambio di stagione autunnale che possono mettere di più alla prova il benessere psicofisico sono sicuramenti quelli di transizione: da metà settembre, quando c’è l’equinozio di autunno, a metà dicembre con l’arrivo dell’inverno, nel giorno del solstizio.
In questo periodo, l’organismo deve appunto adattarsi ai cambiamenti climatici e all’aumento delle ore di buio. Queste condizioni di adattamento possono quindi influire sul corpo che inizia a manifestare disturbi, che, come spiegato precedentemente, sono stagionali, ossia temporanei, e riguardano sia la sfera emotiva che quella fisica.
Nel periodo di passaggio da caldo a freddo, diminuisce la possibilità di trascorrere più tempo all’aria aperta con conseguenze sia sull’umore che sul fisico. La minore esposizione alla luce solare riduce la produzione di vitamina D da parte del nostro organismo con abbassamento delle difese immunitarie. Non a caso, con l’arrivo dei primi freddi della stagione autunnale, diventa più facile ammalarsi.
Il cambio di stagione può influenzare il ciclo mestruale?
Il cambio di stagione può influenzare il ciclo mestruale in quanto quest’ultimo è stimolato da molteplici fattori esterni che possono incidere sul sistema neuroendocrino della donna.
Il nostro organismo per adattarsi ai cambiamenti esterni dettati dal cambio di stagione, modifica il proprio ciclo circadiano, coinvolto nella regolazione del ciclo sonno-veglia, del tono dell’umore, della produzione di ormoni e del metabolismo energetico. Come conseguenza nel regolare queste funzioni fisiologiche, il ciclo circadiano può influire anche sul ciclo mestruale della donna.
Scopriamo come!
- Cambiamenti ormonali. La variazione delle ore di luce naturale e del buio agisce sulla secrezione di melatonina. La melatonina, oltre a regolare il sonno, è coinvolta anche nella funzionalità dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio. Di conseguenza, una sua alterata produzione può influire sull’ovulazione e la regolarità del ciclo mestruale.
- Metabolismo ed alimentazione. Con l’arrivo del freddo, il metabolismo basale potrebbe aumentare per mantenere la temperatura interna del corpo. In queste condizioni, se la dieta è poco calorica e in più si svolge attività fisica, si potrebbe perdere peso con riduzione del grasso corporeo che, essendo coinvolto nella produzione degli estrogeni, può causare alterazioni del ciclo mestruale, rendendolo più scarso o assente (amenorrea).
Viceversa, se la dieta diventa più calorica e si riduce l’attività fisica, il peso e soprattutto il grasso corporeo possono aumentare, di conseguenza aumenta anche la produzione di estrogeni che possono rendere il ciclo più lungo e irregolare. - Variazioni del tono dell’umore e del sonno. Al cambio di stagione autunnale possono essere associati sia un’alterazione sonno-veglia, sia disturbi depressivi stagionali che si manifestano anche con sintomi fisici. Questi disturbi psicofisici potrebbero incidere sui sintomi premestruali, come la sensazione di tristezza, l’irritabilità e i dolori addominali.
- Aumento dello stress. Il cambio di stagione, come qualsiasi cambiamento, potrebbe determinare una maggiore condizione di stress psicofisico, causando un aumento dei livelli di cortisolo, noto come l’ormone dello stress, che anch’esso può interferire con la produzione degli ormoni sessuali e quindi influenzare il ciclo mestruale.

Cosa prendere durante il cambio di stagione: rimedi per corpo e mente
Anche se gli effetti del cambio di stagione sono temporanei e dipendono dal tempo che il corpo impiega per abituarsi ai cambiamenti esterni, esistono dei rimedi, utili per corpo e mente, che possono aiutare l’organismo in questo processo di adattamento.
Innanzitutto, sarebbe opportuno adottare uno stile di vita meno frenetico, cercando di gestire quanto più possibile lo stress causato anche dalla quotidianità. In questo caso, dedicare del tempo alle proprie passioni può risultare fondamentale per recuperare energie sia mentali che fisiche.
Svolgere attività fisica può aiutare a scaricare l’ansia e a rinforzare il corpo. Se non si è abituati a fare sport si può iniziare con attività semplici quali le camminate, lo yoga, il pilates, la ginnastica in acqua o farsi seguire da un personal trainer.
L’alimentazione dovrebbe essere sana, nutriente e bilanciata nel corso della giornata. Sarebbe meglio scegliere alimenti e/o integratori alimentari in grado di apportare all’organismo vitamine, sali minerali ed altre sostanze fisiologicamente attive quali, ad esempio:
- Vitamine del gruppo B, alleate preziose per ridurre stanchezza e affaticamento e per mantenere una normale funzione psicologica. Favoriscono inoltre la sintesi ed il metabolismo dei neurotrasmettitori, aiutando anche il sistema immunitario.
- Vitamina C, essenziale per il metabolismo energetico e per il funzionamento del sistema nervoso, che, insieme alla Vitamina D, contribuisce a mantenere le difese naturali dell’organismo sempre pronte.
- Estratto di zafferano, preziosa sostanza naturale conosciuta per la sua capacità di sostenere il tono dell’umore e favorire il benessere digestivo, aiutando quindi a gestire meglio i cambi di stagione. L’estratto di zafferano, inoltre, è noto per il suo contributo nel contrastare i disturbi del ciclo mestruale, causati anche dai cambi stagionali.
- Finocchio, Malva, Menta e Psyllium, piante note soprattutto per i loro effetti benefici sul tratto gastrointestinale, in caso di disturbi dovuti al cambio di stagione.
Referenze scientifiche:
- Janusz Rybakowski. Forty years of seasonal affective disorder. Psychiatr. Pol. 2024; 58(5): 747–75
- Feingold KR, Ahmed SF, Anawalt B, et al. Physiology of the Pineal Gland and Melatonin. In: Endotext [Internet]. South Dartmouth (MA): MDText.com, Inc.; 2000. 2022 Oct 30.
- Jahan-Mihan, A. et al. The Role of Water-Soluble Vitamins and Vitamin D in Prevention and Treatment of Depression and Seasonal Affective Disorder in Adults. Nutrients 2024, 16,1902. https://doi.org/10.3390/nu16121902
